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Le mostre
Collettiva 1 (25.05.1972)
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Fabro, Fusco, Jasci, Nagasawa, Nigro, Salvadori, Tonello, Trotta, Zvi
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Questa collettiva ha un sapore programmatico: cerca infatti di delimitare un contesto creativo che sembra deciso più dagli artisti stessi che dalla galleria.
Abbiamo già notato come all'interno del nucleo di artisti presentati ci sia già il futuro raggruppamento poi battezzato da Tommaso Trini “Miracolo a Milano” nel 1975.
Ma è molto interessante prendere in esame proprio il “contorno”, che accentua alcuni caratteri comuni: un'appartenenza o una provenienza da esperienze di tipo postconcettuale o processuale (tranne il caso dell'artista più anziano, Mario Nigro, forse visto come trait-d'union con una certa tradizione milanese), la volontà di riportare l'opera al centro del processo creativo, non solo come mero pensiero, ma come sua espressione attraverso il materiale più adatto.
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