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Le mostre
Valentino Zini (1921)
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personale: 01.02.1973
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La mostra dell'artista bresciano era accompagnata da un catalogo con un testo introduttivo dell'artista-critico romano Tullio Catalano: nella prosa estremamente circonvoluta, allora quasi d'obbligo, venivano citati solo due artisti (Duchamp e Malevic) mentre un'allusione ad “Art after Philosophy” conduceva evidentemente a Kosuth, anche se la simpatia di Zini me lo conferma una recente telefonata con l'artista - andava piuttosto al suprematista russo Malevic.
La semplice geometria di Zini, basata su simmetrie cruciformi, l'uso di linee semplicissime, di parole sospese, di date, mostravano la propensione per una pittura che giungeva dopo l'azione imprescindibile di Manzoni e Agnetti.
Vedi anche:
Collettiva 2 (14.12.1972)
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