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Le mostre
Fernando Tonello (1943–1975)
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Personale: “Res, Rerum, rebus...” 06.04.1972
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Lasciatosi alle spalle le prime ricerche di gusto ancora Pop, come la “strada” finta in cartonfeltro posizionata e poi lasciata nel parco Forlanini all'inizio del '71, Tonello inizia nel corso dello stesso anno una nuova ricerca basata su citazioni latine: alcune funzionavano come semplici motti emblematici, come “Nihil est sine spermate”, una scritta in bronzo posizionata su una tavola con cornice di gesso.
In altri casi, come nel “Lucus e non lucendo” (“bosco” -ma, letteralmente, luminoso- “da oscuro”) esposto da Toselli nel '71, la scritta era posta su un fondo scuro che assorbiva la luce, illustrando la citazione e insieme facendo risaltare la paradossalità filologica del termine “bosco”. Nella mostra presso lo studio Carioni l'opera centrale era “Venere in visone”: un pilastro della galleria vestito da una pelliccia sintetica finto-visone. Anche in questo caso è centrale l'idea che l'opera, per suggerire una certa sensazione, ricorra a false suggestioni.
Entro l'anno successivo Tonello sarebbe passato ad illustrare i suoi concetti attraverso grandi disegni lineari derivati da prototipi neoclassici: l'uso di matite di vari colori faceva sì che l'opera diventasse perfettamente percepibile solo avvicinandosi.
Vedi anche:
Collettiva 1 (25.05.1972)
Collettiva 2 (14.12.1972)
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